A Don Bosco Tambacounda si parla di migrazione irregolare con i giovani
Nella regione di Tambacounda, Senegal Orientale, proseguono le attività del progetto Azione di contrasto alla migrazione irregolare attraverso il sostegno allo sviluppo locale nella regione di Tambacounda, realizzato dal VIS e finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
L’iniziativa, finalizzata a ridurre il fenomeno della migrazione irregolare nella regione, è ormai entrata nel suo vivo svolgimento in tutti i risultati attesi.
Le formazioni in tecniche di produzione agricola previste presso la scuola rurale di Goudiry sono iniziate per il primo gruppo di ragazzi, alcuni di essi migranti di ritorno provenienti da Koar, che presto inizieranno la fase della semina nei campi messi a loro disposizione dal comune. Il secondo gruppo che parteciperà alla formazione è composto da produttrici di derivati del baobab: il corso sarà l’occasione per completarne i piani d’investimento, distribuire le sementi, e programmare gli interventi di riparzione dei magazzini di stoccaggio che useranno per la commercializzazione di prodotti.
Anche la campagna di sensibilizzazione sul tema della migrazione irregolare è cominciata. Gli animatori del VIS sono stati selezionati e la preparazione delle attività è iniziata con una pianificazione delle attività stesse che gli animatori faranno sul campo e attraverso il coinvolgimento dei capi villaggio, i capi-quartiere e le autorità religiose, la cui pronta risposta ha sorpreso l’equipe. Quello della migrazione irregolare è un nervo scoperto e suscita in tutti i soggetti convolti un interesse reale. I messaggi e i materiali divulgativi necessari per i dibattiti comunitari sono stati elaborati, gli spot radio saranno presto messi in onda e le famiglie coinvolte nelle attività porta a porta pronte ad aprirci la loro casa.
CORSI DI FORMAZIONE A TAMBACOUNDA
I corsi di formazione iniziati a febbraio presso il Centro Don Bosco di Tambacounda volgono al termine e ormai il primo gruppo di allievi sta concludendo il primo ciclo di studi, oltre 100 studenti sono pronti ad affrontare il mercato del lavoro. Fra poche settimane, un secondo gruppo formato dai ragazzi dei villaggi della zona convergerà qui per sostituirli fra i banchi. Per tutti loro inizierà presto la fase più complessa, quella della ricerca di un’opportunità di lavoro nella regione dopo la formazione. Per sostenerli in questo l’Ufficio di Servizi al Lavoro, una delle realtà più innovative nel panorama lavorativo locale, ufficio che supporterà e faciliterà l’inserimento professionale dei giovani, ha iniziato a tessere la sua tela creando una base dati degli studenti e delle imprese per arrivare a fare un matching tra domanda e offerta.
GIORNATA PORTE APERTE: UNA OCCASIONE PER CONOSCERSI
Sono molte le attività di visibilità e comunicazione che i partner del VIS, l’Associazione EXPERNA di Goudiry e il Centro Don Bosco di Tambacounda, stanno realizzando, tra le altre nei giorni 24 e 25 marzo si è svolta la Giornata Porte Aperte del centro di Formazione Professionale Don Bosco. Gli educatori e i ragazzi partecipanti ai corsi di elettromeccanica, riparazione hardware, autoscuola e riparazione di pannelli fotovoltaici hanno voluto mostrare il proprio lavoro alle autorità della regione, agli imprenditori della zona, ai genitori e ai tanti curiosi intervenuti. Due giorni sono trascorsi attraverso interessanti dimostrazioni pratiche e divertenti animazioni.
La Giornata Porte Aperte è stata l’occasione ideale per mettere alla prova l’equipe d’animazione del progetto VIS con un pubblico molto difficile: attraverso la proiezione del film Wallah je te jure gli animatori hanno potuto lanciare un dibattito sulle opportunità presenti nella regione di Tambacounda e sulla partenza verso il deserto per tentare una traversata verso l’Europa che molti di loro progettano di fare.
E’ spiazzante vedere come i ragazzi non manchino di informazioni dettagliate sui rischi del viaggio, sui pericoli all’arrivo e sulle sofferenze che questa piaga infligge alle famiglie dei viaggiatori. Sono molto consapevoli di quello che potrebbe accadere loro e la scelta di partire è evidentemente ragionata e sofferta.
Scegliere una strategia comunicativa per affrontare un problema non è facile quando si parla con qualcuno che sa esattamente cosa lo attende, e ha deciso comunque di affrontarlo. Le cause della migrazione sono troppo profonde e il rischio di banalizzare il messaggio è estremamente alto.
L’unico strumento che permette di arrivare ai ragazzi è la testimonianza diretta di qualcuno che ha vissuto l’incubo e che sente nelle parole degli aspiranti migranti le sue stesse aspettative di prima della partenza. Il dibattito è stato infatti guidato da Cheikhna, animatore del VIS e migrante di ritorno, reduce lui stesso da due traversate in Libia. Come i personaggi del film trasmesso poco prima, Cheikhna parla della sua esperienza con chiarezza, non usa mezze tinte, ma nel contempo non ama le paternali. I ragazzi parlano facilmente con lui, pongono domande precise, esprimono paure che molti di loro spesso fingono di non avere per farsi coraggio.
Mettere in discussione le scelte di vita di qualcuno è difficile, ci vorrà molto lavoro, ma dopo questo incontro sentiamo di avere rotto il ghiaccio.
Federico Mazzarella, operatore VIS Tambacounda - Senegal