Il 3 ottobre andiamo oltre la ricorrenza!
Oggi ricorre il 4° anniversario del più grave naufragio di migranti nel Mediterraneo nel XXI secolo. In quel giorno le vittime accertate furono 368 e circa 20 dispersi presunti. A naufragare fu un peschereccio partito dal porto libico di Misurata colato a picco a seguito di un incendio a bordo. Quella tragedia ha fatto cambiare l’approccio al fenomeno migratorio e ha costretto a ripensare le attività di pattugliamento del Mediterraneo in attività di soccorso per evitare che tragedie del genere si ripetessero. Purtroppo però questo non è stato sempre possibile. Solo pochi giorni è naufragata un’imbarcazione al largo di Sabratha: solo 20 sono i sopravvissuti e più di 100 i dispersi.
“Per quanto i flussi migratoti siano diminuiti si hanno ancora notizie di tragedie e per queste nuove vittime non ci sarà una giornata che ne ricordi la memoria” – dice Nico Lotta, Presidente del VIS – “È vero il numero di migranti che raggiungono le nostre coste è diminuito e con esso il numero dei morti in mare. Le tragedie, però, si sono spostate dal mare alla terra. Costringere i migranti in centri di detenzione in cui ci sono violazioni dei diritti umani di ogni tipo non equivale a salvare loro la vita. È una condanna a subire sevizie frutto di accordi con milizie sui quali, tra l’altro, manca ogni tipo di chiarezza. Se non vogliamo che questo 3 ottobre sia solo una giornata commemorativa ma acquisisca valore dobbiamo rendere i diritti umani faro del nostro agire politico. Solo in questo modo onoreremo la memoria di quelle vittime in maniera etica”.
Missioni Don Bosco e il VIS sono impegnate insieme nella campagna “Stop Tratta” che ha come obiettivo consentire a migranti potenziali di poter fare della migrazione un’alternativa da scegliere liberamente e non una scelta obbligata.