Tre minuti sul Tracing Bus per ricongiungersi con la propria famiglia
Ripristinare il contatto tra i familiari ed offrire assistenza per il ricongiungimento: con questo obiettivo nasce il progetto che da anni Croce Rossa e Mezzaluna Rossa portano avanti nel mondo. Nato in tempo di guerra, oggi il Restoring Family Links (Rfl) della Croce Rossa Italiana si concentra sulla difesa dei legami parentali dei migranti. Ogni anno, infatti, migliaia di persone perdono il contatto con la famiglia a causa di conflitti, calamità naturali o migrazione.
Il progetto “Tracing Bus” è stato ideato dalla Croce Rossa olandese, finanziato da Fondazione Vodafone, e messo a disposizione della Croce Rossa italiana per un periodo limitato. Oggi sarà a Roma, ma ha già visistato i pricnipali luoghi di transito dei migranti della Penisola.. da nord (Como, Ventimiglia, Milano, ad esempio), a sud (Taranto, Sicilia).
Francesco Montrone, referente di RFL:
”Si tratta di un progetto pilota, in Italia, che ha già visto il coinvolgimento di circa 4000/4500 migranti di cui il 50% ha chiesto di telefonare. Di queste telefonate circa il 50% è andato a buon fine”.
Aisha è arrivata dalla Costa d'Avorio, al telefono rivela alla madre di essere stata imprigionata e violentata in Libia, “però con la testa ero lì al villaggio, mamma, solo il mio corpo era di quegli uomini”. E poi prega la madre di fermare le ragazze che vogliono intraprendere il suo stesso viaggio, “perché in Libia è un inferno”.
Moussa invece è maliano, è riuscito finalmente a parlare con la moglie dopo tre lunghi mesi di silenzio ed ha scoperto di essere diventato papà. Anche Gilbert non parlava con il padre da diversi mesi e quando ha sentito la sua voce al telefono non è riuscito a trattenere le lacrime.
Queste e tante altre sono le storie che si nascondono dietro le telefonate del Tracing Bus, cabina telefonica a quattro ruote, a bordo della quale rifugiati, richiedenti asilo e migranti, tra cui anche minori stranieri non accompagnati, hanno la possibilità di ristabilire un collegamento con i propri familiari, usufruendo di una telefonata di tre minuti e del supporto di operatori e volontari della CRI.