3 fattorie, 3 progetti agricoli
Avviato nel 1996, il Don Bosco Boys Home di Sunyani, in Ghana, accoglie ragazzi vulnerabili e vittime di human trafficking, ad alto rischio di migrazione clandestina. Qui trovano un luogo sicuro da cui far ripartire le loro vite, attraverso un programma di reintegrazione sociale che prevede oltre all’ospitalità e ad attività di riabilitazione, anche un percorso formativo.
Quello in agricoltura può essere definito il fiore all’occhiello del Centro, e per questo è stata creata una fattoria, che provvede ai fabbisogni alimentari dei ragazzi del Don Bosco Boys ed è inoltre fondamentale per le loro attività laboratoriali: un circolo virtuoso di autosostenibilità.
La mentorship farm di Ernest Kusi, Sabrikon
Sabrikon Ernest è il responsabile nominato da VIS – Volontariato internazionale per lo sviluppo, per gestire una mentorship farm nell’ambito della campagna Stop Tratta, in un distretto del Ghana occidentale. Si tratta di aziende agricole di proprietà, convertite a “fattorie didattiche” e sostenute dalla comunità locale, nelle quali i giovani possono fare pratica di agricoltura ecosostenibile. In questa mentorship farm, avviata nel giugno 2020, si sono già formati 16 giovani, che hanno contribuito, fra le altre cose, alla produzione di 2.5 tonnellate di pomodori e a quella, giornaliera, di 720 uova. Malgrado i successi, c’è però un aspetto invalidante che sta iniziando a creare problemi: la difficoltà di approvvigionamento idrico. Per questo i salesiani vogliono costruire un pozzo e installare un serbatoio a torre che alimenti 2 ulteriori punti di erogazione idrica.
La fattoria didattica di Godfred Agyei Duako, Subingya
Situata nel distretto di Techiman North, in una zona occidentale del Paese, la mentorship farm di Subingya è stata assegnata dal VIS a Godfred Duako. Dal momento del suo avvio, che risale ad un anno fa, il mentor farmer selezionato per far parte del grande progetto Stop Tratta, ha già formato 16 ragazzi a rischio di migrazione illegale. Al momento, altri 20, sempre esposti al pericolo di human trafficking, hanno appena iniziato il loro percorso di apprendistato per diventare agricoltori. Quella di Subingya è una piccola azienda agricola con 6 acri di terreno, in cui si pratica agricoltura ecosostenibile all’aperto (ocra, lattuga e carote) e in serra (pomodori), ma c’è anche un porcile con 13 maiali. Anche qui, c’è bisogno di avviare un piccolo intervento idrico: i missionari di Don Bosco vogliono allestire 2 punti di erogazione.